Il suo nome Kalè-Polis significa “città bella” …E così è Gallipoli.
Superbamente protesa nello Jonio,accoglie con calore i turisti provenienti da tutti i paesi del mondo.
Agli occhi del visitatore si pongono due immagini della città:il borgo antico situato su un isolotto dai contorni irregolari, e la città moderna con ampie strade e palazzi che svettano verso l’azzurro del cielo. Il nucleo antico è un reticolo di vie tortuose e anguste,contornato da una strada che corre lungo le mura. L’urbanizzazione della città nuova ha preso il via dal 1837. A differenza del borgo antico, la città nuova ha come unica attrattiva il corso principale,centro della vita commerciale e punto di incontro d i molti giovani.
La storia della città è lunga e complessa, essendo sempre stato un importante centro.
Le origini sono incerte.Secondo la tradizione sarebbe stata fondata da Idomeneo che, tornando nella sua patria dopo la guerra di Troia, fu scacciato dai suoi stessi abitanti. Un’altra tesi, più accreditata, attribuisce la fondazione di Gallipoli ai profughi della vicina Alezio (Anxa),importantissima città messapica che nel periodo di grande splendore contava circa 7000 abitanti.
Dopo essersi alleata con Taranto,Gallipoli nel 265 a.c. fu conquistata dai Romani. Nei secoli successivi subì la dominazione di Bisanzio e fu più volte attaccata dai Saraceni che nel 915 la occuparono. L’influenza islamica si respira ancora oggi nelle stradine della città vecchia, con le case in chiaro stile mediterraneo. Nel 1071 venne conquistata dai Normanni. Nel 1480 riuscì a resistere ai Turchi, ma cadde nelle mani dei Veneziani quattro anni dopo. La pace arrivò con la dominazione spagnola (fino al 1860).In questo periodo il benessere economico stimolò un notevole sviluppo artistico: le antiche dimore riacquistarono splendore, così come le chiese grazie alle Confraternite, il barocco assunse caratteristiche particolari. Nel 1861 la città divenne parte del nuovo Regno d’Italia.
Lo stemma civico di Gallipoli raffigura un gallo coronato poggiato su un cartiglio che reca la scritta “ fideliter excubat “(vigila fedelmente). Questa scritta si rifà a Ferdinando d’Aragona il quale, in seguito alla pace fatta con i Veneziani, volle conferire alla città il titolo di “fedelissima”.
Adesso immaginiamo di essere a Gallipoli sul ponte che porta nel borgo antico. Sulla sinistra scorgiamo subito il Castello medioevale ritoccato poi dagli Angioini e dagli Aragonesi; nel sec. XVI al nucleo originario si aggiunse l’imponente fortezza del Rivellino, avamposto di difesa verso la terraferma, disegnata dal maggior progettista italiano del Rinascimento Francesco di Giorgio Martini.
Addentrandoci nel cuore della città vecchia, tra un dedalo di stradine e corti, incontriamo decine di chiese, oratori delle Confraternite e palazzi antichi. Il bianco delle case quasi abbaglia, su di esso si stagliano i fiori dei giardini, dei balconi e delle finestre come in una corte lusitana. A sorpresa ci troviamo di fronte la maestosa cattedrale di Sant’Agata risalente agli inizi del 600, la facciata è in carparo locale ( non in lecciso),unico esempio di barocco leccese lavorato con questa pietra. L’interno, molto ampio, è una pinacoteca di inestimabile valore, quadri giganteschi animano vivacemente le pareti , le tele sono firmate da importanti pittori come il Coppola e il Catalano.
Intanto ovunque ci avvolge il profumo del mare, il cicaleccio della gente cotta dal sole, dal sale e dai venti di bufere.Vagabondare senza itinerario attraverso le vie di Gallipoli, è certo il modo più semplice ed immediato per immergersi nella natura di questo luogo.Gli esempi più rimarchevoli di edilizia palazzata( anche se risultato di successive demolizioni ed ampliamenti), nello stretto spaccato dei vicoli angusti e contorti,esibiscono elementi architettonici decorativi barocchi graffiati nella bionda pietra.
Sulla piazzetta dell’antico Porto del Canneto scorgiamo la Fontana Greca. Lo storico-archeologo C. Ricci, nel suo rinomato volume “Le fontane d’Italia” , ritiene che questa fontana,risalente al III sec. a.c., sia la più antica d’Italia.
Ma la bellezza di Gallipoli non è soltanto nel suo centro antico e nelle sue opere d’arte, la sua singolarità sta nella posizione topografica e nell’ambiente naturale che la circonda. In questo remoto lembo d’Italia il rapporto uomo-natura-cultura si è concretizzato in uno scenario impareggiabile. E se è vero che il diffondersi di nuovi insediamenti in alcuni punti ha stravolto il frastagliato disegno della costa (vedi zona grattacielo), è pur tuttavia vero che il paesaggio è rimasto ovunque ugualmente splendido e inconsueto.
Gallipoli oggi conta 20.000 abitanti,ha un attrezzato porto con Circolo Nautico, presenta un’economia basata sull’agricoltura, ma soprattutto sul turismo e sulla pesca.
In questi ultimi anni è diventata una meta turistica molto ambita da italiani e stranieri attratti dai litorali sabbiosi ( lido Conchiglie, Rivabella, S.Giovanni, Baia Verde, Punta Pizzo), dal mare turchese, dai monumenti, dalla gente cordiale,soprattutto dalla bellezza quasi incantata di questa città il cui orologio sembra essersi fermato nel tempo.
A Gallipoli ogni anno nel mese di Giugno si svolge il “Premio Barocco”.L’avvenimento premia i personaggi, a livello nazionale e internazionale, che durante l’anno si sono distinti per impegno nel sociale, nella cultura, nelle attività produttive. Lo spettacolo vede presenti artisti di chiara fama ed è ripreso in prima serata da RAI Uno. |