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Il barocco leccese
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Il barocco in Puglia si identifica in modo particolare con Lecce.
Più di quaranta sono a Lecce le chiese barocche e “se fossero disposte tutte in fila, su due linee parallele, formerebbero una delle vie più belle d’Europa”. L’immagine è di Martin Briggs.
Come mai nel ‘600 a Lecce fiorì questo barocco così esuberante e rigoglioso e così diverso dalle capitali storiche dell’arte barocca Roma e Napoli?
Rispondere non è tanto facile, si è parlato di possibili contatti con analoghe esperienze artistiche della Spagna; certamente parte predominante avrà avuto la caratteristica pietra leccese, di un bel colore giallo caldo, dalla grana finissima e tenerissima, docile allo scalpello ma resistente alle intemperie.
La pietra, però, non sarebbe diventata forma d’arte se fossero mancati nel secolo XVII-XVIII quegli abili artisti che seppero infonderle vita.. Nelle mani degli infaticabili, fantasiosi ed insuperabili scalpellini, questa pietra particolare detta “lecciso”si trasformò in materia docile con la quale furono ornate facciate di chiese, centinaia di statue di Santi, portali e logge di palazzi, scenografiche piazze.
Irrinunciabile è la visita alla Basilica di Santa Croce (1549-1689), la facciata è un trionfo di ghirlande, festoni, fiori, foglie e frutti di ogni tipo. Il corpo di fabbrica risulta come celato o dissolto perché coperto dalle festose decorazioni quasi sospese a mezz’aria senza sostegno. Stupendo il rosone centrale di C. Penna. Anche l’antico Convento (1659-1695) annesso alla chiesa, ora Palazzo dei Celestini, presenta una articolata facciata barocca.
Alla luce del giorno, o di notte (grazie alla ricercata illuminazione), incanta la bellezza di Piazza Duomo; l’accesso con i propilei (del ‘700 di E. Manieri) apre quasi con sorpresa allo splendido spiazzo con il caratteristico campanile opera di G. Zimbalo. Il Duomo, di origine normanna, dedicato all’Assunta, presenta una facciata principale sobria e una finta facciata laterale di stile barocco, collegata frontalmente alla piazza. Completano lo scenario il Palazzo Vescovile di epoca rinascimentale, rimaneggiato nel ‘700 dal Manieri, ed il Palazzo del Seminario progettato da Cino. Ancora a Lecce sono da ammirare le barocche chiese di San Matteo, del Rosario e del Carmine.
E se nel ‘600 il palcoscenico ideale del Barocco furono le chiese, non mancarono nel Salento anche gli esempi di architettura barocca civile, tesi ad esibire e rappresentare il meglio dei committenti e destinatari. Oggi molto della ricchezza degli interni dei palazzi patrizi è andato perduto, restano però gli ornamenti esterni dei balconi, delle finestre, dei portoni.
Un trionfo di arte e storia nella “Firenze dell’epoca barocca” come Gregorovius, viaggiatore per eccellenza, definì Lecce!
Nella provincia troviamo testimonianza dell’arte barocca a Galatone, con il Santuario del Crocefisso, a Galatina con la Chiesa Parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo, a Gallipoli con la Cattedrale, a Nardò con la stupenda chiesa di San Domenico, a Martina Franca con la facciata della Collegiata di San Martino e il Palazzo Ducale, a Francavilla Fontana e Manduria con le ricche facciate di alcune residenze signorili.
Il Barocco ha cambiato e reso sontuoso il volto di numerose città salentine. |
Altre info: http://it.wikipedia.org/wiki/Barocco_leccese |
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